Affido e adozione

Cos’è l’affido familiare?

È un’esperienza di solidarietà che consiste nell’accogliere – per un certo periodo di tempo – nella propria casa e nella propria vita un bambino o un adolescente, la cui famiglia d’origine vive un momento di temporanea difficoltà

Ma come si fa?

Per diventare affidatari non esistono vincoli a priori. Possono accedere single, coppie sposate o conviventi, con o senza figli e senza particolari vincoli di età e con semplici requisiti essenziali.

Basta rivolgersi ai Servizi Sociali del territorio o all’associazione GenitoriAmo. Per chi volesse candidarsi come aspirante affidatario, un breve percorso informativo- formativo e incontri con l’equipe affido di Ambito per conoscersi e approfondire la tematica e la eventuale disponibilità all’accoglienza. Concluso positivamente il percorso, gli aspiranti saranno inseriti in una banca dati, in attesa di una proposta di affidamento.

Una comunità che accoglie

Quando una famiglia non è in grado di occuparsi dell’educazione e delle necessità materiali e affettive dei propri figli per difficoltà temporanee per gravi malattie o ricovero, un bambino può essere affidato a:

  • parenti fino al quarto grado della sua famiglia biologica;
  • un’altra famiglia, con o senza figli, o una singola persona;
  • una comunità di accoglienza.

Requisiti essenziali

  • Essere coppia sposata o convivente; single; con o senza figli; senza particolari limiti d’età;
  • Uno spazio nella propria vita e nella propria casa per accogliere uno o più bambini;
  • La disponibilità affettiva e la voglia di accompagnare per un tratto di strada un minore senza la pretesa di cambiarlo;

La consapevolezza dell’importanza della famiglia biologica del minore.

Agevolazioni per la famiglia affidataria

  • Contributo economico mensile a titolo di rimborso spese per il mantenimento del bambino (differenziato in relazione alle diverse tipologie di affido);
  • Detrazioni fiscali (DPCM n.159/2013);
  • Prestazioni assistenziali e previdenziali (assegno di natalità ex legge n. 190 /2014 e DPCM 27/02/15 art. 5);
  • Assicurazioni per minore e affidatari sollevandoli da responsabilità civile per i danni che dovessero sopravvenire al minore o arrecati al minore;
  • Astensione obbligatoria e facoltativa, permessi e riposi dal lavoro, gli stessi che sono riconosciuti ai genitori biologici.

Servizi Sociali e Tribunale per i minori

L’equipe affido ha il compito di valutare, anche su incarico delle Autorità Giudiziarie, la situazione socio familiare del minore. Elabora un progetto di intervento per l’ipotesi di abbinamento. Prepara e accompagna il minore e la sua famiglia al percorso, curando il rapporto con la famiglia affidataria. Monitora e verifica l’andamento della permanenza del minore presso la famiglia affidataria.

La famiglia di origine

La famiglia di origine ha un ruolo importante e va accompagnata a vivere l’affido come una opportunità per affrontare i problemi e migliorare le proprie capacità genitoriali, grazie anche all’aiuto dei Servizi Sociali e mantenendo, ove possibile, un costante dialogo con la famiglia affidataria.

Il minore

Ha dai 0 ai 17 anni ed è di nazionalità italiana o straniera, infatti, può avere differenti culture e praticare differenti religioni. Il bambino ha bisogno di crescere in un ambiente familiare che lo accolga. I suoi genitori sono in difficoltà nel rispondere ai suoi bisogni primari.

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